Ravvedimento per omissione o errori

Il ravvedimento è lo strumento con il quale il contribuente può rimediare, spontaneamente ed entro termini ben precisi, alle violazioni tributarie commesse a seguito di omissioni e/o errori (pagamenti insufficienti o non eseguiti, redditi non dichiarati, dichiarazioni non presentate, contratti non registrati …).

E’ uno strumento di carattere generale usato per la regolarizzazione di qualsiasi violazione tributaria che comporta una sanzione. Principale effetto del ravvedimento è la riduzione della sanzione amministrativa connessa alla sanzione.

Perché il ravvedimento sia valido è necessario che ricorrano le seguenti condizioni:

  1. La violazione non deve essere già stata constatata, cioè portata a conoscenza dell’autore o dei soggetti solidalmente obbligati ;
  2. Non devono essere iniziati accessi, ispezioni, verifiche;
  3. Non devono essere iniziate altre attività amministrative di accertamento come la richiesta di esibizione documenti, dei quali l’autore o i soggetti solidalmente obbligati abbiano avuto formale conoscenza.

Le modalità, i termini e l’ammontare della riduzione della sanzione sono diversi a seconda della violazione  da sanare e del momento in cui si regolarizza la sanatoria.

Per avvalersi del ravvedimento, occorre quindi eseguire il versamento dell’imposta dovuta, della sanzione ( calcolata in percentuali che variano in base ai giorni di ritardo) e degli interessi.

Con specifico riferimento ai contratti di locazione, il ravvedimento consente di regolarizzare:

  • L’omessa o tardiva registrazione del contratto di locazione;
  • Il tardivo pagamento dell’imposta di registro relativa alle annualità successive alla prima;
  • Il tardivo pagamento dell’imposta di registro dovuta a seguito di proroga, risoluzione o cessione del contratto.
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